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Le produzioni Proto Models

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Proto Models realizzò solamente due produzioni: una in scala 0 (1:43,5) e l’altra in scala 1 (1:32). In 0 riprodusse la X2800 delle SNCF mentre in 1 propose il mastodontico locomotore Ae 8/14 delle SBB-CFF-FFS. Modelli esclusivi destinati ai grandi collezionisti di tutto il mondo.

Proto Models nacque con l’intenzione di realizzare produzioni di altissima qualità destinate a quel segmento di collezionisti che apprezzano le riproduzioni ferroviarie costruite in ottone e acciaio e realizzate a mano da esperti Maestri.

La breve vita di Proto Models fece sì che solo due modelli venissero consegnati al mercato. In scala 0 (1:43,5) venne proposta la X2800 delle SNCF mentre in scala 1 (1:32) venne realizzato il modello del mastodontico locomotore Ae 8/14 delle SBB-CFF-FFS che mai nessuno, sino ad allora, aveva riprodotto per l’elevata complessità del progetto.

Proto Models fu una meteora nel panorama modellistico internazionale, ma da subito annoverata tra le più importanti case produttrici di modelli in ottone. Il primo riconoscimento in tal senso vi fu sulle pagine della prestigiosa testata francese Le Train i cui lettori, nel 2011, elessero “Modello dell’anno” la X2800 per la categoria “Automotrici”.

L’azienda sul suo catalogo si presentava così.

Proto Models – l’impresa

Proto Models produce modelli ferroviari ed articoli fermodellistici di alta qualità.
L’impresa nasce sul fertile terreno della passione che anima i suoi soci che, da sempre, coltivano l’hobby per il modellismo ferroviario e lo fanno con il gusto per la ricerca di un risultato qualitativamente ineccepibile oltreché innovativo.

Proto Models utilizza l’ottone come materiale per realizzare i propri modelli, destinati a differenti target. L’ottone, quindi, per realizzare modelli di elevata qualità e ricercatezza, in un numero limitato di esemplari.
Per questo motivo potrete trovare due esempi delle nostre filosofie produttive:

  1. L’automotrice X2800 SNCF in scala 0, che non teme confronti con le più blasonate produzioni del settore, anche se proposta ad un prezzo competitivo per un modello di tale qualità.
  2. La Ae 8/14 delle SBB-CFF-FFS in scala 1 che sarà una serie limitatissima, destinata a pochi fortunati collezionisti, che si aggiudicheranno una riproduzione importante ad un prezzo altrettanto esclusivo.

Quale che sia il materiale utilizzato, Proto Models studierà sempre le sue produzioni per offrirvi prodotti e soluzioni innovative ed esclusive. Proto Models realizzerà per voi quanto di meglio potrebbero pretendere i suoi fondatori, modellisti come voi, per le proprie collezioni.

Attingendo sempre dal catalogo Proto Models, le descrizioni delle due produzioni che fecero la storia di una breve avventura imprenditoriale.

SBB-CFF-FFS Ae 8/14 11801

CarloFilippoFollis.name – Ae 8/14 delle SBB-CFF-FFS in scala 1:32, realizzata da Proto Models in tre differenti livree che si riferiscono ai tre differenti momenti storici che visse il locomotore elettrico.

Un modello Proto Models: la Ae 8/14 delle SBB-CFF-FFS.
La “Big Boy” della trazione elettrica, il Mastodonte delle Ferrovie Federali Svizzere. Una macchina reale ed un modello di enormi dimensioni, per colmare una lacuna importante nelle collezioni in scala 1.

Cenni storici

Alla fine degli anni ‘20 del secolo scorso, le Ferrovie Federali Svizzere effettuarono una serie studi nell’ottica di migliorare il servizio sulla famosa linea del San Gottardo, ed in generale sulla tratta da Lucerna a Chiasso.
Si constatò che l’eventuale lavoro di equipaggiamento per il comando multiplo dei locomotori Ae 4/7, all’epoca in uso, sarebbe stato molto difficile ed oneroso. Veniva considerato altresì poco pratico separare le coppie di locomotori al termine delle tratte di montagna.
Ulteriori prove confermarono che tali manovre non producevano economie significative; di conseguenza, le coppie di locomotori sarebbero potute rimanere permanentemente accoppiate per l’intera tratta.

Queste considerazioni sono all’origine della sperimentazione dei locomotori doppi di tipo Ae 8/14, che nelle intenzioni dei tecnici ferroviari dell’epoca, avrebbero evitato le complicazioni legate al funzionamento degli apparati per il comando multiplo, permettendo nel contempo di ottenere altri sostanziali vantaggi, quali l’eliminazione di due cabine di guida e dei relativi costosi e pesanti apparati.
Nel febbraio del 1929, venne indetta una gara d’appalto, e nel mese di maggio dello stesso anno furono presentate venti diverse proposte.
Le macchine, la cui velocità massima prevista era di 100 Km/h, dovevano essere in grado di trainare, su rampe costanti del 27‰, treni passeggeri espressi da 600 tonnellate alla velocità di 62 Km/h o treni merci da 750 tonnellate a 50 Km/h.
Vennero selezionati due progetti, e fu decisa la realizzazione dei relativi prototipi.
Il progetto nº 5 della SLM (Schweizerische Lokomotiv und Maschinenfabrik) di Winterthur, che prevedeva l’uso della trasmissione ad ingranaggi “Universal”, diede origine alle unità 11851 ed 11852.

Il locomotore 11801, oggetto della nostra riproduzione, deriva invece dal progetto nº 6, presentato dalla BBC (Brown, Boveri & Cie.), e prevedeva l’adozione del noto sistema di trasmissione Buchli, già in uso sulle Ae 3/61 e sulle Ae 4/7 e su varie macchine destinate all’esportazione.
Entrato in servizio nel dicembre del 1931 ed inizialmente destinato al deposito di Erstfeld, presso il quale ritornò poi definitivamente, il locomotore 11801 venne per un breve periodo assegnato al deposito di Bellinzona, per essere usato sulle rampe del Monte Ceneri, tra Bellinzona e Rivera.

Fin da subito intensamente utilizzato per il pesante traffico merci sulle impegnative rampe del San Gottardo, si fece carico per diversi anni, anche di prestigiosi treni espressi tra Lucerna e Chiasso.
Gli ultimi servizi attivi risalgono al 1976, mentre nel maggio 1977 il locomotore venne definitivamente ritirato dal servizio. Dichiarato ufficialmente rotabile storico nel 1981, quando aveva già percorso oltre 5.800.000 Km., l’11801 è oggi amorevolmente tenuto in efficienza dallo staff del deposito di Erstfeld.

L’esperienza maturata attraverso l’utilizzo dei prototipi Ae 8/14 nonchè il perfezionamento degli equipaggiamenti per il comando multiplo resero presto obsoleto il progetto, e non si giunse mai alla produzione in serie di queste macchine mastodontiche.

Per la sua incredibile potenza, l’Ae 8/14 11801 rimase per diversi anni il locomotore elettrico più potente al mondo, mentre per la sua massa di 246 tonnellate è a tutt’oggi il più pesante locomotore mai appartenuto alle Ferrovie Federali Svizzere.
Per questi motivi, ci piace immaginarlo come il “Big Boy” delle Ferrovie Federali Svizzere.

Il modello

CarloFilippoFollis.name – Ae 8/14 delle SBB-CFF-FFS in scala 1:32, realizzata da Proto Models. L'immagine esalta i dettagli dei frontali.

Questo scatto fotografico mette a confronto le tre varianti del locomotore.

Realizzato in serie limitatissima da maestri artigiani di grandissima esperienza, il modello è realizzato esclusivamente in ottone ed acciaio.
Nel più totale rispetto delle tecniche produttive in uso per le più prestigiose produzioni di super modelli in ottone sono state adottate scelte innovative che potrebbero fare scuola.

Il modello viene proposto in tre differenti varianti:

  • 032.10.0001.01.2 – Stato d’origine, 1931, quattro pantografi, livrea
    verde scuro
  • 032.10.0001.02.3 – 1960 circa, due pantografi, livrea verde chiaro
  • 032.10.0001.03.5 – Stato attuale, tre pantografi, livrea verde scuro

Questo locomotore, che in scala 1 nessuno aveva mai avuto il coraggio di riprodurre per la complessità ed il costo del progetto, ha richiesto la realizzazione di un decoder speciale. Esu ha quindi progettato per la nostra Ae 8/14 il loro attuale più potente decoder.
Lo stesso decoder gestisce la gamma completa dei suoni di questa macchina esaltandone il funzionamento.
Anche i pantografi, perfettamente riprodotti, sono comandati attraverso il sistema digitale; un meccanismo praticamente invisibile governa infatti l’innalzamento e l’abbassamento di ogni singolo pantografo in totale autonomia dagli altri.

Il modello definitivo sarà dotato di caratteristiche che oggi non sveliamo ancora, vi anticipiamo solo che sarà, crediamo, il primo ad avere un connettore USB per… Provate ad immaginare voi a cosa servirà.

Caratteristiche tecniche

Scala: 1:32
Lunghezza: 1.065 mm.
Peso: 10,5 Kg.
R. min. di curvatura: 3.000 mm. (*)
Profilo ruote: Fine-Scale
Motorizzazione: 8 motori elettrici
Maxon: A-max ø26 mm. (potenza installata: 8×11 Watt)
Sistema di controllo: 2 decoder ad alta potenza ESU LokSound realizzati appositamente su specifiche Proto Models; funzionamento analogico e digitale multi-protocollo (DCC, Motorola); effetti sonori campionati sul rotabile reale.
Illuminazione: esclusivamente lampadine ad incandescenza; comando indipendente dell’illuminazione dei fanali, delle cabine di guida e delle cabine delle apparecchiature ad alta tensione.
Pantografi: operativi mediante sistema servo-assistito di richiamo in posizione abbassata, ognuno con comando indipendente.
Connessioni: USB.

(*) Raggio minimo di 3 m.: al di sotto di questo raggio non sarebbe possibile riprodurre fedelmente il modello.

SNCF X2800

CarloFilippoFollis.name – X2800 SNCF in scala 1:43,5. L'immagine mostra le quattro livree in cui vennero proposte da Proto Models le automotrici

X2800 SNCF in scala 1:43,5. L’immagine mostra le quattro livree in cui vennero proposte da Proto Models le automotrici. Questa automotrice è particolarmente famosa e amata dai modellisti francesi, per questo Proto Models realizzò 10 varianti per poter offrire il rotabile ambientato in differenti epoche ma anche assegnato a differenti depositi delle Ferrovie francesi.

Cenni storici

Queste famose automotrici sono state costruite in 119 esemplari dalle industrie Decauville e Renault, tra il 1957 ed il 1962.
Dotate di un potente motore Diesel V12 MGO da 825 cavalli, e di una trasmissione con cambio Mekydro a 4 velocità, potevano viaggiare alla velocità di 120 Km/h.
Assegnate principalmente ai depositi di Toulouse, Lyon e Limoges, hanno prestato i loro servizi sulle difficili linee del Massiccio Centrale e del Jura.
Alla fine degli anni ‘70, sono state modernizzate e riverniciate nel colore “Bleu d’Auvergne”; per alcuni esemplari, la velocità è stata elevata a 140 Km/h.
Gli ultimi esemplari hanno cessato il servizio attivo pochi mesi fa.
Tuttavia, quindici esemplari sono stati preservati, e vengono usati per treni turistici.

Il modello

La progettazione è avvenuta mediante CAD tridimensionale, basandosi su disegni SNCF e su numerosi rilievi sul campo.
Il modello è realizzato completamente in ottone; la carrozzeria è dotata di allestimento interno completo e di porte scorrevoli apribili.

Caratteristiche tecniche

Scala: 1:43,5
Lunghezza: 637,5 mm.
Peso: 2,2 Kg.
R. min. di curvatura: 1.000 mm.
Profilo ruote: NEM
Motorizzazione: Portescap
Sistema di controllo: ESU LokSound, funzionamento analogico e digitale multi-protocollo (DCC, Motorola); effetti sonori campionati sul rotabile reale.
Illuminazione: LED di tonalità realistica; comando indipendente dell’illuminazione dei fanali, delle cabine di guida e degli scompartimenti viaggiatori.

Il modello è proposto in un’ampia gamma di versioni, che coprono un ampio lasso temporale, dalla fine degli anni ‘50 ad oggi.

CarloFilippoFollis.name – X2800 SNCF in scala 1:43,5 mostrata accanto alla confezione

X2800 SNCF in scala 1:43,5 mostrata accanto alla confezione. Per l’occasione Proto Models pensò a un imballaggio che per la prima volta permettesse di estrarre rapidamente e comodamente un modello di elevata qualità dalla sua confezione: fu un successo.

Delle X2800 vennero riprodotti 300 esemplari; mentre le Ae 8/14 furono realizzate in soli 40 modelli ripartiti fra le tre varianti; 40 esemplari in tutto il mondo fanno di questa produzione, di questo modello, un oggetto d’arte destinato alle aste tematiche di Christie’s dei prossimi anni.

I modelli rappresentano anche la passione di una vita dedicata al modellismo ferroviario.

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Sono nato il 25 febbraio del 1963 ed a 23 anni ho coronato il mio primo sogno d'impresa: un'attività commerciale che durò per circa vent'anni. Dopo un periodo sabbatico fondai nel 2009 Ideas & Business S.r.l. che iniziò la sua opera come incubator di progetti. Nel 2013 pensai di concretizzare un sogno editoriale: realizzare un network di testate online. DisabiliDOC.it è la seconda testata attiva dal 16 febbraio 2015. Altre già pensate e realizzate prenderanno vita pubblica nei prossimi mesi. Per ora scrivo per passione come per passione ho sempre lavorato per giungere alla meta.

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